terza Grotta
Rizzo Martino A., Le meravigliose Grotte di Calamo. Inform. & Comunicaz. 1.2.2022
Partendo da Sud, la grotta più interessante è la terza, ricca di più ambienti, nicchie, archi e pilastri che la rendono affascinante anche riflettendo sulle persone che nei secoli se ne sono serviti e sulle tante possibili risposte relative all’utilizzo che la stessa era destinata a garantire loro. La grotta è provvista di un unico ingresso posto allo stesso livello del sentiero di accesso. Vicino all’entrata è presente un’altra apertura, a mo’ di finestra, ricavata su una parete dove è realizzato un grande arco cieco. Entrando, subito a destra, si trova uno scavo di forma rettangolare, forse non completato, dopo il quale c’è un’apertura che consente di entrare in una piccola cella quadrangolare. Sempre all’interno della grotta, di fronte all’ingresso, si notano resti di antichi manufatti.
Dirigendosi dall’ingresso verso le altre grotte comunicanti, sulla sinistra si trova una seconda apertura verso l’esterno, mentre a destra si apre un’altra piccola grotta. Un secondo grande arco a tutto sesto costituisce l’accesso all’ambiente finale dove si trovano resti di quelle che un tempo furono pareti che creano grandi ambienti delimitati e squadrati (forse vasche), fiancheggiati da cellule completate o non escavate completamente. Questi elementi lasciano supporre che la grotta sia stata progettata e realizzata per un uso ben specifico che, collegando le vasche alle pietre da macina presenti, si ritiene molto probabile fosse un frantoio.