la chiesina della Madonna del Pilerio e la recita del Santo Rosario nel mese di maggio

La chiesina della Madonna del Pilerio, o della “Maronnna e ra porta” è una delle chiese più antiche di Rossano posta vicina ai quartieri popolari di San Marco, di Sant’Anna e di Fica, sulla strada che conduce verso il torrente Celadi, strada che un tempo era protetta da una delle porte della città, la Porta Rupa. In origine (X, XI secolo) la chiesa, con la classica struttura bizantina che conserva tutt’ora, era dedicata a S. Angelo di Tropea. Poi intorno al 1600 venne ricostruita e dedicata alla Madonna del Pilerio. La parola “pilerio” potrebbe derivare dalla parola greca puleròs che sta a significare guardiania e quindi custodia della città e anche delle sue porte. Infatti nel 1576 la Madonna del Pilerio aveva salvaguardato la città di Cosenza dall’epidemia della peste e così in tutta la provincia si era creato uno spirito di grande devozione verso questa Madonna, devozione che con molta probabilità portò i rossanesi a dedicarle la chiesina rinnovata propria in quel periodo e collocata a guardia di Porta Rupa. Inoltre a sostegno di questo accostamento tra la Madonna del Pilerio di Cosenza e quella di Rossano, oltre alla coincidenza delle date storiche che girano intorno al 1600, c’è che il quadro dell’immagine della Madonna, del 1837, che fu collocato nella chiesa di Rossano, rappresenta, come la Madonna del Pilerio di Cosenza, una Madonna del Latte, o galactotrofusa.

 

la Chiesa della Madonna del Pilerio  ritorna viva nel mese di maggio con la recita pomeridiana del Rosario e a seguire con la celebrazione della Messa, in preparazione della festa che si tiene ogni 24 maggio. Una ventina di fedeli vi prende parte, gente del quartiere, del “vicinanzo”, dei rioni prima citati, persone semplici che testimoniano con la loro presenza la devozione verso la Madonna e l’attaccamento alla storica chiesina. D’altra parte lì dentro tutto è semplice: l’ambiente, l’altare, le statuine, le sedie impagliate e così anche le persone. Quanta differenza con la sontuosità della Cattedrale o con la grandiosità di San Bernardino o di San Domenico. Qui c’è solo un popolo ricco del bagaglio della semplicità, un popolo che ricorda la Chiesa delle origini e che esprime la propria fede anche attraverso le parole del dialetto rossanese, la propria “lingua madre”. Questo popolo è la vera grandezza dei Pileri perché ne rappresenta il cuore più autentico. E questa semplicità riesce a toccare i sentimenti più di un concerto di musica sacra di Bach magistralmente eseguito e trasforma la partecipazione di ognuno in un processo di catarsi. Pertanto in una chiesina sull’orlo del precipizio delle “timpe”, con la verde montagna di Santa Maria delle Grazie di fronte, sotto un bel cielo sereno, con il Rosario recitato da persone genuine con l’intermezzo di litanie rossanesi, ci si rende conto  delle grandi potenzialità delle “gioie semplici” e della ricchezza data dai tesori naturali di cui si è circondati, ovviamente se lo sguardo interiore ha la capacità di individuare la bellezza  in un semplice gesto, in una parola o nei colorati fiorellini che ci regalano  i campi nel mese di maggio.

Video con la recita del Santo Rosario

 

 

iLa Banca Antonio, Madonna del Pilerio, la chiesetta di Rossano la omaggia nel mese mariano. Informaz. & Comunic. 29.05.2020