Calamo Grotte

Rizzo Martino A., Le meravigliose Grotte di Calamo. Inform. & Comunicaz. 1.2.2022

Rossano e le grotte sono da secoli intrinsecamente legate. Il Centro Storico con i suoi rioni, San Marco, Sant’Anna, San Giovanni, Pente e altri quartieri, sono costellati da grotte che fin da tempi remoti erano abitate e utilizzate dai monaci che vi vivevano in ascesi. Si racconta che sul finire del VI sec. il monaco Efrem conducesse vita eremitica in una grotta che si trovava a Rossano Centro nei pressi della zona dell’Acqua Molle, dove successivamente è stata edificata la Cattedrale. Tante erano le grotte anche sulle colline intorno la città, da Santa Maria delle Grazie fino a Sant’Onofrio.  Tra queste “pezzi di storia” un’attenzione particolare la meritano le grotte presenti nella “Contrada Calamo Grotte”, dove è ben visibile, e si respira anche, il grande connubio tra natura, uomo e storia. Per il de Rosis nella zona, ai tempi di San Nilo, c’era un bosco e il Colagnati faceva molto apprezzare il sito in quanto con le sue acque rendeva fertili i terreni vicini. Inoltre per la distanza dal mare e dai centri abitati le grotte offrivano anche un’ottima sistemazione per tenersi alla larga dalle incursioni dei saraceni.  Secondo la professoressa Adele Coscarella, che ha studiato approfonditamente gli insediamenti rupestri del Rossanese, le Grotte di Calamo erano destinate a luoghi di culto e a residenze eremitiche di monaci votati alla contemplazione e alle pratiche ascetiche. Nei secoli successivi le Grotte di Calamo sono state utilizzate con diverse finalità: abitazioni, frantoi, ovili, ecc. Facendo un confronto con altre grotte siciliane meglio datate, la Coscarella ritiene che le Grotte di Calamo risalgano al IX, X secolo. Purtroppo però di queste caverne non esistono documenti e quindi si possono avanzare solo delle ipotesi deducibili dal loro stato e dal confronto con le altre grotte di Rossano, nonché con altre analoghe situate nel Meridione d’Italia.  A Calamo, le grotte sono affiancate l’una all’altra e scavate in un lungo e unico sperone roccioso posto a circa 85 metri sul livello del mare. Una serie di gradini ricavati all’esterno nella roccia, a fianco degli ingressi alle grotte, consente di salire alla spianata situata sopra le grotte medesime.

PS. Il sito è stato realizzato utilizzando le foto di Carlo Caruso e di Paolo De Benedetto. Le notizie sono ricavate dagli studi della prof.ssa Adele Coscarella pubblicati nel suo testo “Insediamenti bizantini in Calabria. Il caso Rossano” Editoriale Bios, Cosenza 1996 e della prof.ssa Marilena de Sanctis in “Medioevo Rossanese. Un modello di urbanistica rupestre”, Due Emme Ed., Cosenza 1999.