Chiesa dell’Annunziata a Celadi
« … Chiesa della SS. Vergine dell’Annunciata.
Non molto lontana dall’antecedente (Chiesa della Beata Verdine del Soccorso) trovasi questa chiesa, la quale tiensi in custodia da taluni eremiti, che vi hanno fabbricato le celle. Fu eretta una volta in abadia dalla famiglia Rizzuti. Ma dacchè Giovanni Rizzuti nel 1729 vendè a’ fratelli Carlo ed Andrea Antonio Sammarco un fondo situato nella contrada Calamo, e vi annesse 1’obbligo di celebrare alcune messe in questa chiesa, venne la stessa dichiarata di dritto patronato della loro famiglia, e l’ultimo abate fu il famoso canonico D. Domenico, che meritò il sopranome di buonissimo ». da Luca de Rosis, Cenno storico della città di Rossano e delle sue nobili famiglie. Napoli 1838. pag. 190.
L’edificio è di dimensioni contenute. Ha una profondità di 11 metri ed è largo 8,2 metri. Dal lato sinistro si accede a una piccola sacrestia che misura 5,4 per 3 metri. In continuazione con la sacrestia è presente un altro ambiente con lati di 4,4 m.
Il 25 aprile, festa dell’Annunziata, nella chiesa vi si svolgevano i festeggiamenti per la Madonna e vi accorreva tanta gente. Durante questa ricorrenza ogni famiglia accendeva un lumino davanti al portale. Dalla tesi di Esposito Anna, L’Annunziata di Rossano e le Chiese Carmelitane della Diocesi. Cosenza 2002.
La Chiesa oggi è in stato di abbandono e il bello affresco che la arricchiva attualmente, dopo il restauro, si trova presso il Museo del Codex di Rossano.
L’Affresco
Sulla parete destra della Chiesa si vedeva un affresco rappresentante la Vergine Annunziata (ora l’affresco dopo un restauro è collocato presso il Museo Diocesano di Rossano). L’affresco probabilmente del XV secolo, misura metri 1,04 di larghezza e 2,10 di altezza, inquadrato da un arco a sesto acuto. L’Annunciazione è uno dei soggetti che meglio si prestano all’evocazione di un contesto ambientale realistico e ricco di dettagli.
Pagina altissima di mistica e poesia, l’Annunciazione è uno dei temi più affascinanti dell’intero Vangelo di Luca, l’unico dei canonici a narrare l’episodio. Punto di snodo della storia cristiana, la scena si è prestata a varie interpretazioni artistiche. La sensibilità dei pittori e degli scultori ha saputo cogliere di volta in volta le reazioni psicologiche di Maria, la natura affascinante dell’angelo, la volontà di Dio, l’arredo, il riverberarsi della scena su altri personaggi, i dettagli descrittivi. L’annunciazione avviene a Nazareth il 25 Marzo, nove mesi esatti prima della nascita di Gesù.
A sinistra si vede l’Arcangelo Gabriele nell’atto di inginocchiarsi davanti a Maria, con il giglio fiorito nella mano sinistra, simbolo della verginità della Madonna, ma divenuto suo attributo in relazione all’iconografia dell’annuncio della nascita di Gesù. Come da tradizione è alato e indossa una veste bianca. Maria, a destra, stringe con la mano sinistra il piccolo libro che stava leggendo mentre piega leggermente la testa e posa la mano sul petto, tradizionale gesto di sottomissione. La scena si svolge all’interno della casa di Maria e una tenda rossa, semiaperta, lascia intravedere l’esterno, ricco di motivi vegetali (giardino dell’Eden).
Nella parte alta del dipinto, entro l’arco a sesto acuto si può vedere il paesello (Nazareth), costituito da modeste casette. La Vergine con lo sguardo assorto, è rappresentata in quel particolare momento della conturbatio. La colomba, simbolo dello Spirito Santo, all’opposto del delicatissimo volto di Maria, è molto stilizzata e sembra un volatile meccanico. Il pavimento (o un grande tappeto) è completamente decorato con fiori bianchi su fondo ocra gialla. (dalla tesi di Anna Esposito, L’Annunziata di Rossano e le Chiese Carmelitane della Diocesi. Cosenza 2002)
il Portale esterno
il rosone che era presente sul portone d’ingresso
Massoni Mario, Quell_affresco medievale è da salvare. Calabria ora, 29.07.2018