Vino, Osti, Osterie e San Martino
La data dell’11 novembre vede in molte regioni italiane la celebrazione della festa di San Martino, considerata inoltre come data simbolica in cui si verifica la prima spillatura del vino novello: il vino, dopo esser stato processato, è pronto per essere degustato. San Martino è considerato il patrono dei viticoltori, degli osti, dei vendemmiatori e degli ubriachi. Ma cosa c’entra San Martino con il vino? Nel freddo inverno del 335 d.C., durante una ronda notturna ad Amiens, Martino di Tours (divenuto poi San Martino), incontra un mendicante seminudo ed infreddolito, e, mosso a compassione, decide di condividere il suo mantello, tagliandolo in due e donandone una metà al povero mendicante.La notte seguente, Cristo gli appare in sogno vestito con quello stesso mantello, ringraziandolo per la sua grande generosità, e quando Martino si risveglia ritrova il suo mantello integro: il miracolo segna profondamente Martino di Tours che deciderà di farsi battezzare e convertirsi al Cristianesimo. Tra mito e leggenda, il gesto caritatevole di San Martino genera una sorta di cambiamento climatico improvviso che permette al mosto di completare il processo di fermentazione e trasformarsi in vino, per questo si dice anche “estate di San Martino”. (da https://www.carpineto.com/blog/a-san-martino-ogni-mosto-diventa-vino-quali-sono-le-origini-della-leggenda/ ).
vecchie foto di osterie rossanesi
LE FOTO CHE SEGUONO SONO DEL FOTOGRAFO GIORGIO AMENDOLARA E SONO STATE SCATTATE A MORMANNO
una osteria a Serrastretta. Foro di Mario Greco ( www.mariogrecofotografo.it )
Ubriachezza di Noè, ossia l’inizio della viticoltura di Andrea Pisano. Formella del Campanile del Duomo di Firenze
Simbolo dell’Accademia degli Alterati