il culto dell’Achiropita
Dice lo storico e studioso rossanese Gennaro Mercogliano che: “Achiropita” significa -come tutti sanno- “non da mano umana fatta (dipinta)”. Però nel senso che l’artista che eseguì l’affresco su pietra della sacratissima Vergine madre di Dio, nostra Madre e protettrice della Città, lo fece a seguito di un processo di ascesi compiuto attraverso un lungo periodo di digiuno e di preghiera. Condizione che, trasumanandolo, cioè ponendo l’artista fuori dalla condizione umana, lo congiungeva alla Essenza divina, così che questa si rappresentasse (meglio iscrivesse se stessa) come Icona e non più mediante la mano esecutrice dell’uomo. Specificare questo passaggio estetico-teologico, esplicitato dal Lazarev, si rende necessario a beneficio di un immenso popolo di devoti.”
Adamo Antonio. Un importante esempio di Iconografia Mariana. L’Achiropita di Rossano.
Duomo di Rossano da de Rosis L. Cenno storico di Rossano e delle sue nobili famiglie. Napoli 1838
De Leonardis Raffaele. La Madonna della Achiropita in Rossano. in La Calabria, agosto 1889
La Madonna Achiropita che si venera nella Cattedrale di Rossano 1941
L Icona Achiropita 1981
Fallanca Spano. La Cattedrale di Rossano. Una fondazione di Carlo II D’Angiò. 2006
Filareto Francesco, Maria Theotokos Achiropita. Rossano 15 agosto 2020
Leone Giorgio. Arte_e_Teologia_nell_ultima_decorazione_del Duomo_di_Rossano
Marra Caterina. LAchiropita_di_Rossano
Mercogliano Gennaro, Sull_Achiropita. Storia e senso
parlano dell ACHIROPITA Giovanni il Rossanese 1230_Lenormant 1881_P.Giu.Ferrari 1978 1981
La Cattedrale di Rossano e l Icona Achiropita a cura di don Ciro Santoro 1981
Celebrazioni liturgiche in Cattedrale per l’Achiropita. Anno 1947 (foto di Salvatore Papparella)
Una delle immagini della devozione popolare sull’Achiropita più diffuse ai tempi dei nostri nonni e bisnonni; ne esistono di diverse fatture, ma questa è quella più antica di questo genere e non solo. Infatti questa immagine fu impressa a Napoli dal noto litografo Francesco Apicella in via San Biagio dei Librai n° 38 come potete vedere dalla scritta in basso sia a destra che a sinistra; più in basso ancora vi è una scritta in latino: “VETUSTISSIMA ET MIRACULOSA IMAGO B.V.M. ACHIROPITE QUAE IN TEMPLO METROPOLITANO CIVITATIS RISSANI ADORATUR ETANO NURIS VARIATISQUE APPARITIONIBUS AEDICULE ANTE OSTIUIN SIBI SACRSTAE CONTINUO. SE PRODEGENTE ADUERSAE PELLENTIBUS CELEBRATUR. La litografia è databile presumibilmente alla metà o seconda metà dell’800 e fa parte della collezione di Salvatore Papparella.
LE FOTO CHE SEGUONO SONO DI GIUSEPPE PANZA
quadro con riproduzione dell’immagine della Madonna dell’Achiropita eseguito dall’artista rossanese Fiammella Salvatore Lastrucci (prop. Martino Rizzo)