Castiglione di Paludi

A CASTIGLIONE DI PALUDI, in una posizione strategica, a 8 km dal mar Ionio, su un vasto terrazzo collinare difeso naturalmente da pendii scoscesi e quasi inaccessibile su molti versanti, esiste un sito archeologico che è considerato tra i più importanti d’Europa. Trattasi di un’antica città brettia che permetteva di controllare, sia visivamente che militarmente, la valle del torrente Coserie sino al mare. Ha una possente cinta muraria che sembra risalire al IV secolo a.C e che è tra le meglio conservate del mondo antico. Rispetta le norme di difesa muraria già sperimentate nel mondo greco e quindi fa presumere che per la sua realizzazione, pur essendo una città brettia, abbia utilizzato ingegneri e architetti greci.

Descrizione del sito:     1) Ingresso; 2) Teatro; 3) Area Pubblica; 4) Platea strada principale Nord-Est; 5) Abitato Nord; 6) Torre Delta; 7) Torre Gamma Nord; 8) Porta Est; 9) Postierla; 10) Porta Sud-Est.

 

 

LE MURA. – Nel loro complesso per imponenza, tipologia architettonica e tecnica edilizia, le MURA di Castiglione di Paludi (350-300 a.C.) sono un unicum  nel panorama dell’Italia meridionale. Il circuito murario, conservato per circa 400 metri di lunghezza, difende i versanti più deboli del sito, adattando il suo andamento alla morfologia del territorio. La cinta era dotata di porte di accesso, postierle (porte di secondaria importanza), torri circolari e rampe di scala per i camminamenti delle ronde. Le mura sono costruite con grossi blocchi di pietra arenaria, poggiati a secco sul banco roccioso; la cortina è spessa circa due metri e i blocchi sono posti alternativamente di testa e in fascia.

 

 

Sul ciglio della punta del pianoro,  protesa sulla fiumara Coserie, quindi in una posizione di ampio controllo visivo della valle sottostante, fu costruita la TORRE GAMMA (O NORD). A pianta circolare, con un diametro di 4,9 metri e uno spessore delle mura di circa 1,3 metri, la torre aveva almeno due piani con un terrazzo superiore. Era inoltre collegata al camminamento di ronda tramite una scala in pietra di cui si conservano i resti.

 

 

La PORTA SUD-EST è tra le meglio conservate del sito. Al centro di un tratto rettilineo di mura lungo circa 15 metri, realizzato a secco con blocchi di pietra arenaria, si apre una semplice porta a corridoio larga poco meno di 2 metri e delimitata da due “guance” laterali lunghe 4 metri a protezione di una rampa di scale. Si tratta perciò di una porta “di servizio” concepita per un passaggio pedonale, e non per i carri, dalla quale si raggiungeva, percorso un sentiero di circa 200 metri l’area pubblica della città.

 

 

 

L’IMPIANTO URBANO. A Castiglione si riconosce un impianto urbano improntato all’urbanistica regolare di tipo greco, che prevedeva anche strutture pubbliche monumentali poste in aree specifiche. Gli edifici riportati alla luce sono inseriti in una GRIGLIA DI STRADE primarie (plateiai in greco) e secondarie (stenopoi) che si incrociano ad angolo retto definendo una scacchiera ordinata di isolati di forma stretta e allungata.   Secondo il modello tipico delle città di età ellenistica, al quale sembra riconducibile Castiglione, l’AREA PUBBLICA (agorà) era verosimilmente ubicata in un’area pianeggiante ai piedi del teatro.  E in effetti in tale spazio dominato dal “teatro” gli archeologi hanno messo in luce alcuni edifici con caratteristiche monumentali (resti di colonne) attestanti una funzione pubblica  piuttosto che privata.  È probabile che quest’area pubblica si disponesse su due livelli diversi, creati artificialmente utilizzando la pendenza naturale e costruendo la potente opera di terrazzamento chiamata convenzionalmente “lungo Muro”: un’imponente opera lunga circa 42 metri e conservata per un altezza di circa 4 metri.

 

 

Il TEATRO (fine IV-inizi III sec. a.C.) è articolato in tre settori, con un dislivello massimo di 10 metri. La cavea (koilon in greco) è semicircolare con diametro di 41 metri, coronata da un ampio terrazzo sommitale in leggero pendio, forse per posti in piedi, chiuso da un imponente muro di fondo (analemma) ad andamento curvilineo e contrafforti esterni, nella cui metà orientale si apriva un ingresso.  Nel settore mediano, come sedute non erano previste vere e proprie gradinate di dimensioni e andamento perfettamente curvilineo, bensì una serie di discontinui gradoni, ricavati regolarizzando le ripide balze della roccia.  Un corridoio anulare (diazoma) separa il settore di mezzo da quello inferiore, quasi un piano, dove le gradinate sono costruite con blocchi di pietra; la prima fila dei posti a sedere (prohedria) è la più curata, essendo ciascun sedile formato da tre lastroni di pietra: pedane, seduta e schienale.  L’ “orchestra” a pianta semicircolare ha un diametro di 12,12 metri, compreso il canale di scolo delle acque piovane (euripos) coperto con lastre.

 

 

Brienza Caliò Lippolis. Castiglione di Paludi. Nuove ricerche nel sito della città antica

Calla Matera. Valutazione dell’efficacia di trattamenti conservativi a base di silicato di etile su pietra arenaria. Il caso della cinta muraria di Castiglione di Paludi

Castiglione di Paludi da Wikipedia

De Sensi .. Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale

Faccioli Carmelo. Ricerche su Bruzï. Memoria_di_Carmelo_Faccioli. Tipografia Boezioli Napoli 1839

Faccioli Carmelo. Ricerche sui Bruzi e sui moderni calabri. Dal 284 al 1734. Vol. 2, Napoli 1843

Faccioli Carmelo. Ricerche sui Bruzi e sui moderni calabri. Dal 284 al 1734. Vol. 3, Napoli 1846

Faccioli Carmelo. Ricerche su Bruzï. Memoria_di_Carmelo_Faccioli. Tipografia Boezioli Napoli 1839

Giuliani Gabriella. Nella selvaggia terra dei Brettii

Il mistero di Castiglione di Paludi

Marino Medaglia Nicoletti Taliano Grasso. Rocche protostoriche e abitati brettii tra Sila e mare Jonio

Mollo Fabrizio. Dinamiche insediative e popolamento sparso in ambito brettio-italico, il quadro territoriale lungo la fascia tirrenica fra i fiumi Lao e Savuto, i

Museo di Sibari. Allestimento

Melica Matera Calia Dilillo Luppino Lanza Ricciardi. Il caso della cinta muraria di Castiglione di Paludi

Nadile Vincenzo, Il trono di Castiglione di Paludi

Novellis Donatella. Castiglione di Paludi e gli altri centri fortificati della Sibaritide (IV-III sec. a.C.), studio

Novellis Paoletti. Castiglione di Paludi e i Brettii

Taliano Grasso Armando. La Sila Greca. Atlante dei siti archeologici

Tosti Adolfo. Castiglione di Paludi. Osservazioni e note sulla fortificazione