Lettere

 

Interessante lettera da Napoli di Gaetano Malena del 20 luglio 1814 con la quale dà notizie al fratello  minore Francesco sugli affari per la vendita del sale. Francesco –dice Luca de Rosis- nel 1807 era stato nominato direttore delle saline esistenti in Calabria. Gaetano e Francesco Malena, marchesi di Scarfizzi, erano fratelli di Pietro, il fratello maggiore, giacobino,  fucilato nel 1799 nel castello di Corigliano dai soldati del Cardinale Ruffo. La lettera evidenzia come già due secoli fa ci fossero fiorenti commerci

 

LETTERA SCRITTA IL 29 GIUGNO 1868 DA ALESSANDRO DE ROSIS AL BARONE LUIGI COMPAGNA, NOVE GIORNI DOPO IL SUO RILASCIO DA PARTE DEL BRIGANTE PALMA, CHE L’AVEVA SEQUESTRATO IL 16 MAGGIO 1868

(l’originale della lettera si trova nell’Archivio Compagna nel Castello Ducale di Corigliano Calabro)

Stimatissimo Signor Barone

non so veramente come ringraziarvi per la parte che prendeste nella disgrazia avvenutami e di quanto avete fatto per me.  Credetemi che di tutto ciò ve ne sono,  oltre ogni parlare riconoscente e riconoscentissimo ve ne sarò finché vivo.

Se non vi narro l’istoria della mia sventura durante il tempo che  fui in forza dai briganti perché temo rattristarvi, semplicemente vi dico che non avrei mai creduto che si potesse soffrire tanto in questo mondo.

Vorrei dirvi molte cose affettuose, ma le mie idee sono talmente in tumulto , che per la loro fatta sono inetto a spiegarle: Gradite intanto sentimenti della mia personale stima, pregandovi farli gradire alla signora Baronessa che rispettosamente ossequio, ed ai vostri figli che di tutto cuore ineffabilmente abbraccio, mamma e Giovannino fanno anche lo stesso. Conservatemi adunque la vostra benevolenza e credetemi che io la tengo per cosa cara e pregiata.

Mi offro a servirvi  e mi ripeto di tutto cuore

 

Vostro affezionatissimo servitore

Ed Amico Alessandro de Rosis

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA DEL 1862 DEL MAGGIORE PIETRO FUMEL PROTAGONISTA DELLA LOTTA AL BRIGANTAGGIO

Al Sindaco di Luzzi

Acri, 9.62 – 10 mattina

Signore,

Incaricato dal Governo di distruggere il brigantaggio che infetta questa provincia, per ottenere questo scopo,  Lei Signor Sindaco, ne converrà, mi è indispensabile servirmi di misure energiche. Le unisco pertanto un mio manifesto pregandolo farlo pubblicare e nello stesso mentre dar ordine alla Guardia Nazionale di incessantemente e di giorno e di notte di perlustrare il territorio, ma particolarmente la montagna Della Noce e Torri di Moccone, territori di Luzzi.

Ordinerà che dalle pattuglie vengano senza riserva abbruciate tutte le pagliare e visitando tutte le torri, i ritiri, ogni posto di ogni casa   che servir possa di sussistenza e spieghino bene ai foresi il contenuto del manifesto e ne procurino la stretta osservanza, arrestando qualche colpevole favoriscano farlo qui tradurre.

Signore, è inutile il dirle di quanta importanza sia questo servizio e quale responsabilità pesi sulla Guardia Nazionale, e quale umiliazione pel Comune per cui la comitiva si aprisse un varco. La Provincia intera, lo stesso Governo ne terrà conto. Faccia, la prego, sentire quanto sovra ai di Lei amministrati.

In quanto a Lei non ho che a raccomandarmi al dimostrato patriottismo.

In fretta, ma colla maggiore stima la riverisco

Il Maggiore

Fumel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

don Peppino Boccuti di Longobucco scrive a Cosenza 8.2.1838